Volevo limitarmi a postare una delle divertenti grafiche fatte coi più consueti commenti dei clienti, ma questo (“Saprò quello che voglio quando lo vedo”, un grande classico del nostro piccolo mondo) mi ispira una piccola riflessione. Che è questa: per un’impresa, il momento della comunicazione coincide spesso con il momento della consapevolezza. La sintesi impone delle scelte. Chi siamo? Cosa vogliamo dire? Chi è il nostro target? Ho visto più volte intorno ai tavoli riunione facce attonite di amministratori delegati: ma siamo davvero questo? è davvero questo che vogliamo comunicare? Non è che non ci avessero mai pensato, ma la mission si annacqua nei powerpoint, e la vision si sbrodola nelle presentazioni fiume.
La riunione di brief, il bisogno di focalizzare un solo concetto si trasforma allora in una seduta di autocoscienza. Talvolta drammatica. Ma da questo processo se ne esce spesso con le idee più chiare. Fare una bella campagna pubblicitaria può essere salutare, e avere un valore terapeutico. Anche quando la campagna poi non esce. E ora, pubblicità.